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Novembre 30, 2021

Albini Group supporta CirculART II – Art Interwoven with the Supply Chain

Albini Group è partner della seconda edizione di CirculART, il progetto che mette in contatto aziende, artisti e fashion designer, per dar vita a nuove forme di linguaggio capaci di ispirare il cambiamento. Sono quattro gli artisti coinvolti in CirculART II – Silvia Giovanardi, Ryts Monet, Giulia Pellegrini e Marcello Pipitone – e tredici le aziende tessili d’eccellenza con le quali sono stati chiamati a confrontarsi.

Aziende ed artisti raccontano, attraverso le opere create per il progetto, come si possa essere innovatori consapevoli, apportando elementi concreti di resilienza sociale e ispirandosi ai bisogni attuali dell’ecosistema in cui la nuova umanità va configurandosi. CirculART II diventa quindi il punto di partenza di un nuovo percorso mirato a ritrovare un equilibrio tra impresa, società e natura.

L’inedita lettura della realtà industriale da parte degli artisti coinvolti nel progetto CirculART II servirà a delineare e rivelare, in quattro originali opere d’arte, nuovi paradigmi progettuali fondati sull’economia circolare e sull’etica. Opere che hanno l’obiettivo di ispirare non solo l’industria tessile, ma tutti i settori produttivi, a riallineare la propria attività con la promessa ultima del fare impresa: rispondere alle reali esigenze dell’umanità.

Tracciabilità dell’intera filiera produttiva, trasparenza dei processi produttivi e responsabilità sociale sono requisiti imprescindibili del modus operandi di Albini Group, annoverato tra i pionieri del cambiamento sostenibile che il settore della moda sta vivendo. Abbiamo quindi accolto con grande entusiasmo l’invito di Circulart e siamo orgogliosi di far parte di questo ambizioso progetto, con il quale condividiamo idee, logiche e obiettivi. È anche grazie ad eventi come questo che è possibile diffondere l’importanza della sostenibilità nel nostro settore e testimoniare i passi che il mondo tessile sta compiendo in questa direzione.

Stefano Albini, Presidente di Cotonificio Albini S.P.A.

I progetti
Il progetto di Giulia Pellegrini, “ABITO” parte da una riflessione sull’abito come seconda pelle. Si interroga sul rapporto tra corpo–abito e materia prima–tessuto. Alla pelle che costituisce il limite esterno del nostro corpo siamo soliti aggiungerne una seconda, che ha la duplice funzione di celare ed esaltare: l’abito. Nell’opera, 5 tessuti di origine naturale (seta, cotone, lino, lyocell, lana, alpaca) vengono tinti con la Robbia e la terra naturale Rosso Ercolano al fine di mostrare come ogni fibra possa assorbire in modo differente il colore rosso e impregnarsene. Un colore, simbolo del sangue che fluisce nel nostro corpo nutrendolo e al contempo immagine di energia vitale, in grado di influire sul nostro battito cardiaco e sulla pressione sanguigna. Ogni tessuto invita il pubblico a dare valore a questa seconda pelle attraverso dei prolungamenti che gli permettono non solo il contatto con la fibra ma soprattutto il contatto con l’altro. Attraverso il prolungamento il pubblico impara a conoscere la storia del tessuto e con essa quella dell’altro.
Giulia Pellegrini presenta anche un’installazione “AMBIENTE”: uno scarto di produzione come soggetto di un’opera che può essere attraversata e completata dal pubblico.

Marcello Pipitone presenta “Incontri e riunioni nel tempo”, un progetto che si sviluppa in una grande installazione con l’utilizzo di diversi materiali e lavorazioni; il suo progetto di enorme clessidra dove il “tempo” scappa fuori è una metafora del tempo che finisce, della necessità di consapevolezza delle nostre azioni riguardo l’ambiente e la produzione. L’opera mette in relazione una struttura esterna fatta di tessuti chiari con un interno di tessuti colorati che possono essere estratti attraverso delle aperture chiuse con delle zip.

Ryts Monet presenta il progetto “WORLD MAP”, che ha la sua origine in una riflessione sugli equilibri e squilibri nei rapporti economici e politici a livello globale. Ryts ha realizzato un’opera che parte dalla mappa del mondo, un’immagine del planisfero che è stata disegnata per sottrazione, logorando e consumando un supporto di tessuti denim. L’intenzione dell’opera è quella di sollevare delle domande sull’impatto che il mercato e la produzione in paesi lontani ha e avrà in futuro nelle economie locali.

Silvia Giovanardi con il suo progetto “FREEDOM” propone la realizzazione di una performance che celebra il concetto di libertà legato a quello dell’amore. Amore per se stessi, per gli altri e per l’ambiente. Nella sua performance dove i tessuti hanno la forma di ali, due persone si incontrano e spostandosi nello spazio della mostra aprono uno striscione con la scritta freedom is love.

Le opere realizzate sono presentate in anteprima in una mostra dedicata all’interno di Arte al Centro, rassegna di mostre ed eventi di Fondazione Pistoletto.Nel 2022 seguiranno i più rappresentativi appuntamenti tessili in un viaggio itinerante.