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LINO EUROPEO

Naturale, elegante, europeo: il segreto del lino è nascosto in un bellissimo fiore azzurro.

Il lino coltivato in Europa, principalmente in Normandia, è noto per essere il migliore al mondo. La qualità di questa fibra è il frutto della combinazione di tre fattori: la disponibilità di terreni adatti, le condizioni climatiche favorevoli e l’eccezionale know-how dei linicoltori.

Il lino è una fibra europea per storia e tradizione: l’intero processo del lino di qualità si svolge in Europa, contenendo i trasporti e favorendo l’occupazione delle comunità che per tradizione secolare si sono dedicate alla lavorazione di questa fibra. Il Gruppo Albini sceglie il lino di Terre de Lin, la più grande cooperativa liniera in Europa.

Il lino è sostenibile: ha bisogno del know-how di generazioni di linicoltori per essere di qualità. Questa caratteristica lo mantiene radicato ai territori di origine, contribuendo al benessere economico e sociale delle zone di coltivazione. Terre de Lin applica una politica di remunerazione dei linicoltori corretta e condivisa, in base alla quantità e alla qualità delle fibre e dei semi prodotti.

Il lino è una materia prima ecologica. Non produce scarti, tutte le sue parti vengono utilizzate e non ha bisogno di irrigazione: è l’alternanza di sole e pioggia tipica delle regioni dell’Europa occidentale che si preoccupa della sua crescita. Inoltre, gli insetti e i parassiti per natura non “attaccano” la pianta di lino, consentendo quindi di utilizzare una modesta quantità di antiparassitari.

La natura, la composizione e l’architettura delle fibre conferiscono al lino proprietà eccezionali: massima resistenza, elevata capacità di assorbimento dell’umidità, proprietà isolanti e termoregolatrici e caratteristiche anallergiche.

Il lino viene seminato tra la metà di marzo e la metà di aprile e si caratterizza per una rapida crescita: il suo periodo di vegetazione è di circa 100 giorni. Il momento della raccolta, fra luglio e agosto, è fra i più delicati dell’intero processo: la pianta va estirpata dal terreno in tutta la sua altezza, in questo modo si assicura la massima lunghezza utile della fibra.

Una volta estirpato il lino viene lasciato a terra, volutamente in balia delle piogge che innescano il processo di macerazione interamente naturale. Una volta macerate con il giusto grado di umidità, le piante vengono raccolte meccanicamente e pressate in grandi balle che vengono identificate con un’etichetta che riporta i riferimenti del campo e del coltivatore, garantendone la perfetta tracciabilità.
L’operazione successiva è la stigliatura: le fibre tessili vengono estratte dal gambo, eliminando il residuo legnoso dal centro dello stelo. Le fibre a tiglio lungo, selezionate a mano all’uscita dalle turbine, vengono classificate sulla base delle caratteristiche e del colore.

Le fibre di lino, coltura di nicchia, rappresentano meno dell’1% della produzione mondiale di fibre tessili.